25
MAR 2016
Fendi sceglie il Palazzo della Civiltà del Lavoro, conosciuto oggi più come Palazzo della Civiltà Italiana o “Colosseo quadrato” come nuovo headquarter. Il palazzo venne realizzato a partire dal 1938 nell’ambito dell’ intervento urbanistico che porta alla nascita del quartiere EUR. A causa della guerra i lavori furono interrotti nel 1943 e ripresero solo nel 1951.

Il progetto scelto a seguito di un concorso la cui giuria era presieduta da Marcello Piacentini fu quello degli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto La Padula e Mario Romano. L’edificio che si sviluppa su 6 piani voleva celebrare il motivo dell’arco rappresentativo della civiltà italiana e soprattutto di quella romana che viene ripetuto nell’edificio 216 volte. In ogni facciata è disposta una griglia di sei per nove archi, che si dice rappresenti il numero di lettere che compongono il nome di Benito Mussolini.
Il palazzo è interamente rivestito in travertino e ai lati delle scale sono presenti 4 gruppi di sculture di Publio Morbiducci. In alto campeggia la scritta: “Un popolo di poeti di artisti di eroi, di santi di pensatori di scienziati, di navigatori di trasmigratori”.


Il Colosseo Quadrato è un’icona dell’ architettura razionale ormai noto perchè utilizzato come sfondo o citazione in film e opere d’arte. Dallo scorso ottobre la maison Fendi si trasferisce nel Palazzo della Civiltà Italiana dopo un rinnovamento ad opera dall’architetto Marco Costanzi. Gli interni sono stati conservati ma l’edificio è stato rivisto in funzione del nuovo utilizzo e adattato per ospitare i 450 dipendenti di Fendi.

Il piano terra che si sviluppa su una superficie di circa 1000 mq diventa uno spazio free-entry , una galleria permanente, destinata ad ospitare mostre ed installazioni e a celebrare la creatività e l’artigianalità del genio italiano, consentendo così l’ingresso nell’edificio al pubblico per la prima volta nella sua storia.

Il piano terra che si sviluppa su una superficie di circa 1000 mq diventa uno spazio free-entry , una galleria permanente, destinata ad ospitare mostre ed installazioni e a celebrare la creatività e l’artigianalità del genio italiano, consentendo così l’ingresso nell’edificio al pubblico per la prima volta nella sua storia.
